martedì 1 luglio 2014

Hot stuff

Il treno ferma in banchina e spalanca le porte dalle quali si sprigiona l'inconfondibile mix di deodorante,curry,piedi e aria condizionata rotta. Salgo trattenendo il fiato come un campione di apnea,e vado a rintanarmi in un angolo vicino all'unico finestrino aperto. Stamattina pare prevalga l'aroma di curry indiano con una nota di olio bruciato. Alla prima fermata ecco che si palesa l'inconfondibile e temutissimo puzzone. Vistosamente sovrappeso,giacca anni 70 troppo stretta per abbottonarla e troppo pesante per essere considerata un capo intelligente da indossare durante la stagione estiva...ha una camicia sbrindellata che non ha mai conosciuto appretto né ferro da stiro,e la pancia che straborda dai pantaloni color kaki. Si fa largo suscitando un'improvvisa ondata di disgusto misto a terrore. Lo vedo avvicinarsi e il panico mi assale: é paonazzo, e suda come un maialetto arrosto sul grill, e sta per accadere qualcosa di terribile,me lo sento. Si sistema strusciando la schiena su una povera signora che assume le sembianze dell'Urlo di Munch ed eccolo qua. Accanto a me. In tutta la sua freschezza naturale. Trattengo il fiato e mi scosto un pò,ma lui estrae un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni che sembra tanto il Mocio Vileda che uso per i balconi e se lo passa faticosamente sul collo. Sto per morire,quando ecco che sbuffando solleva il braccio e si sfila lentamente la giacca rivelando un alone sconfinato che lambisce schiena,ascelle e petto regalando alla camicia azzurra un curioso effetto batik molto anni 90. Il mio sistema respiratorio ha appena gridato "FATALITY!" ed ecco che arriva il peggio: mi guarda, si sbottona la camicia proprio lì, di fronte ai miei occhi impotenti, con un'impetuosità che nemmeno Brad Pitt in "Vento di Passioni" e ansimando mi fa: "ti scoccia chiudere il finestrino?Non vorrei beccarmi un accidente, sono un pò accaldato!"

mercoledì 30 aprile 2014

Il Signore degli Ombrelli

L'aria é umida stamattina; grosse pozzanghere punteggiano i marciapiedi e il cielo non promette niente di buono. Aspetto il treno in banchina sbadigliando e leggendo con gli occhi socchiusi,e noto un signore di mezza età con un grosso ombrello nero appeso al braccio.Indossa un impermeabile scuro e un paio di occhiali che lo fanno sembrare un specie di Neo (Matrix) appena uscito dalla centrifuga. Mentre saliamo a bordo noto incuriosita che il tale porta con sé un secondo ombrello,piú piccolo e compatto legato al polso. Ci sistemiamo ai lati opposti, e lo vedo armeggiare con la ventiquattrore nel tentativo di sistemare l'ombrellino nella tasca esterna. Dalla cerniera aperta si intravede un terzo ombrello, giallo e microscopico,e comincio a pensare che ne abbia un vasto assortimento anche sotto all'impermeabile. Lo vedo sempre piú in difficoltà, mentre con un gesto brusco si soffia via il ciuffo dagli occhi e borbotta improperi. Ed ecco che parte lo show: l'ombrello piu grande cade a terra, rotolando dal lato opposto della vettura,poco lontano dai miei piedi. Nel frattempo il maldestro giocoliere perde la presa sul manico pieghevole dell'ombrello piu piccolo che si apre di scatto come un'antenna satellitare spiritata in in sonoro "paf!".Mi abbasso a raccogliere il primo ombrello come la provetta assistente del mago Silvan e glielo rendo con un sorriso,mentre lui,sempre piu spettinato e iracondo richiude l'ombrellino malefico. Mi risistemo nel mio angolo e continuo a sogghignare della strepitosa carenza di coordinazione,quando ecco il gran finale: infila finalmente l'ombrellino in borsa, prende l'ombrello grande e si assicura che sia ben chiuso,si rintana di lato e proprio mentre le porte si aprono il diabolico para pioggia si spalanca di scatto in tutto il suo gigantesco diametro,ostruendo completamente il passaggio ai malcapitati in banchina e a quelli in carrozza. Nella mia mente parte a palla la colonna sonora di Benny Hill, mentre in un concitato susseguirsi di bestemmie e complicate mosse di Capoeira tutti quanti si attivano per schivare,scavalcare e maledire l'imbranato prima che il treno si rimetta in viaggio lasciando qualcuno chiuso fuori. Il poverino si scusa a destra e a manca e quando finalmente riesce a chiudere l'ombrello traditore si ritrova fuori bordo,sconvolto e sudaticcio,con l'aria di chi proprio non doveva scendere a quella stazione!

lunedì 14 aprile 2014

Il Capo Vagone

Mentre leggo avidamente sul mio Kindle, appesa come un acrobata del Cirque du Soleil all'unico appiglio rimasto libero mi accorgo di un odore pungente di vernice fresca alle mie spalle. Quattro uomini ben piazzati e con indosso tute chiaramente oversize molto simili alle divise dei Ghostbusters ridono sguaiatamente tirandosi "amabili gomitate nel costato" a intervalli regolari. Hanno le tute e le scarpe anti infortunistiche ricoperte di vernice bianca nemmeno troppo asciutta,e zaini scuciti e logori dai quali spunta ogni genere di oggetto non identificato. Abbasso la musica in cuffia, e colgo immediatamente l'inconfondibile accento bergamasco: «pota,ma quante stazioni facciamo ancora?» si chiedono guardando la mappa ATM come un inserto di ricamo barocco su Quattroruote. Dopo una veloce e "discreta" consulta che arriva anche al macchinista come uno Jodel tirolese dal volume ammazzatimpani decidono per Cascina Gobba, e sono quasi tentata di suggerirgli un taxi vista la dimestichezza non proprio da esploratori amazzonici. La fermata si avvicina,e un signore gentile, cogliendo l'evidente difficoltà si volta indicando le porte: «la vostra é la prossima».
Il piú rotondo dei quattro si gira di scatto gonfiando il petto e strabuzzando gli occhi, e con un vocione da tenore fa:«oooo e a te chi te l'ha dettooooo????» Metà del vagone trattiene una risata isterica da :"lo sanno anche a Linate dopo i vostri discorsi in dolby surround delle ultime 5 fermate".
L'uomo gentile arretra e solleva i palmi intimidito,mentre i compagni di rullo tentano di calmare il toro:«teee a Milano non ti puoi fidaaaaare, sta calmooo!» Un pò perplessa mi faccio da parte temendo un'imminente battaglia a suon di manate alla Bud Spencer, ma il passeggero milanese, con l'aplomb di un diplomatico internazionale fa: "sono il Capo Vagone, è il mio lavoro."
Al che mi porto una mano alla bocca per trattenere un gridolino e stento a non applaudire il genio del giorno, che sorridendo e accettando i ringraziamenti ossequiosi e un pò impacciati dei quattro Orobici li congeda salutando con la mano.

giovedì 3 aprile 2014

Cocoon 2.0

"ooooooo" sento urlare ancor prima che il treno fermi in banchina. Tolgo l'auricolare destro e guardo fuori dal finestrino aspettandomi una mandria di studenti in gita. Le porte si aprono e una fiumana di anziani in tenuta da jogging si riversa nel vagone causando un'ondata di panico da cortesia. "Vuol sedersi signora?" - "prego,si sieda lei" - "venga,prenda il mio posto". Ridacchio divertita osservando come uno dopo l'altro i diversamente giovani rifiutino le offerte,quasi indispettiti dalla cortesia. Saranno almeno venti,tutti super tecnici in tute con inserti fluo o nike dalle suole di un bianco accecante. Cerco di ascoltare i loro discorsi e mi accorgo che parlano inglese,con un forte accento americano. Alcuni di loro hanno costose macchine fotografiche appese ai colli rugosi e uno di loro porta un cappellino con visiera con la scritta DALLAS COWBOYS. Una simpatica signora abbozza un sorriso e gli chiede "are you on holiday?"(siete in vacanza?). Di colpo si girano tutti con un tempismo da olimpionici di nuoto sincronizzato a squadre e gridano esaltati: "yeahhhhhh!" Rimango a bocca aperta,sopraffatta da un'onda energetica da concerto rock mentre la signora di prima chiede divertita "where are you from?" (da dove venite?) e di nuovo tutti insieme strillano illuminandosi "Texaaaaaas!!!" Per poco non vengo colta anch'io dalla sindrome della cheer leader e mi trattengo dal salire in piedi sul mio sedile per gridare "STI CAAAAAZZIIII", mentre scendo sorridendo piena di energia: GO U.S.A!proprio come i nostri anziani eh....

venerdì 14 marzo 2014

Super Babb

Rantolo strisciando verso un posto che luccica nell'angolino,schivando biciclette messe di traverso (ma non c'era un divieto per le bici in metro?) e annunciando al megafono ripetutamente la mia volontá di prendere posto alla tizia che non mi lascia passare perché parla al telefono e non mi sente. Mi accomodo e in breve realizzo che qualcuno deve aver nuovamente lasciato aperto lo STARGATE, questo vagone é pieno di matti. La mia vicina sta "dettando" al marito come abbinare camicia e cravatta per la cena imminente; piú in là una ragazza litiga col fidanzato perché le risponde al telefono mentre va in moto (ho come l'impressione che se la sarebbe presa anche se non avesse risposto) e non di meno un tale che mastica tabacco sembra in procinto di sputarmi sui piedi. Mentre cerco di riprendere fiato accade l'inimmaginabile: la deliziosa ragazza che aveva appoggiato la bici al palo in mezzo al vagone si distrae guardando il telefono, e il veicolo prende vita muovendosi pericolosamente. Mi sollevo appena per godermi l'arrivo di Super Man (nel nostro caso un baldanzoso giovanotto che spera nell'effetto supereroe per rimorchiare la proprietaria). Estraggo pop corn, patatine e kleenex sperando nel colpo di fulmine da commedia romantica...ma il destino ci mette la zampa. La bicicletta é quasi a 45° rispetto al pavimento e lui si alza di scatto (pessimo tempismo, bello) gonfiando i pettorali col braccio proteso e lo sguardo convinto: la ragazza é pietrificata,sembra trattenere il fiato con una smorfia orribile che le sfigura il bel visino...ed ecco che il piede di Super Babbo finisce nel bel mezzo della catena della bici scorticandosi metà caviglia e macchiandosi irreparabilmente i pantaloni. Rantola di dolore maledicendo santi e dei,e la povera ragazza lo soccorre amorevolmente. Almeno 50 persone in preda ad una crisi d'asma da risate trattenute si costringono a non filmare la scena,mentre lei scopre che non solo le é toccato il paggior corteggiatore della storia,ma che il genio le ha anche rotto il mezzo facendo uscire la catena dal supporto. Impagabili i visi dei due, per sempre nel mio cuore come il finale di una tragedia Shakespeariana.

lunedì 10 marzo 2014

Maledetta primavera

Stamattina il termometro segna 16° e sono tentata di optare per un pic nic, mentre allento il foulard che mi sono attorcigliata al collo come un beduino nella fretta di uscir di casa. La carrozza é insolitamente vivibile, e mentre mi guardo intorno noto la versione moderna di Crudelia De Mon. Alta e dinoccolata, grossi occhiali scuri e un taglio asimmetrico che ricorda un casco da motorino color paglia. Sembra la versione imbalsamata dell'orso Yogi,mentre ascolta l'amica petulante che si lamenta delle sue allergie. Indossa una voluminosa pelliccia color caramello che fa scattare la mia furia animalista ma cerco di placarmi con dei respiri profondi.Comincio a  sudare per lei, mentre gli altri passeggeri - che vengono da un pianeta dove non hanno ancora inventato termometri e previsioni del tempo - si sventolano coi quotidiani e sbuffano nei cappotti. Ad un certo punto la strega pelosa comincia a mostrare evidenti segni di disagio:"Ma qui dentro fa un caldo assurdo! Ma sti barboni dell'ATM non possono accendere l'aria condizionata?Guarda questa é la prima e l'ultima volta che mi costringi a prendere il metrò!"
Eh...povera stella...chissà cosa penserebbe degli scioperi,dei guasti,dei treni coi finestrini bloccati e del riscaldamento da forni crematori che funziona solo quando non serve....ma bisogna capirla. La pelliccia con 16° mica tutti se la possono permettere.

martedì 11 febbraio 2014

Non è un vagone per vecchi

Sopporto stoicamente le brusche frenate del macchinista aggrappandomi a due mani al sostegno più vicino. Eppure perfino io giocando col simulatore dell'ATM riesco a generare meno disagio nei passeggeri... 
(linko il gioco, vi consiglio di farci un giro M3 SIMULATOR).
Mentre cerco con tutta la concentrazione possibile di rimandar giù il pranzo che risale il mio apparato digerente come un salmone, ecco che entra una simpatica coppia di anziani signori. Lui ha un buffo cappello in feltro che sembra coperto di muschio, un bastone e una pronunciatissima gobba, potrebbe passare per Maestro Yoda se solo avesse un colorito più smorto, mentre lei sembra più giovane, mi ricorda Mrs Doubtfire, alta, robusta, con i capelli bianchi cotonati e l'abbondante davanzale. Mi sposto di buon grado per farli accomodare, riagganciandomi prontamente al palo perchè temo il peggio alla ripartenza, e una gentile signora fa accomodare il signore in difficoltà. Come da copione il macchinista parte sgommando, nessuno deve avergli spiegato che il treno accanto va nella direzione opposta, non c'è pericolo di sorpasso...Mentre i passeggeri si ripettinano e raccolgono giornali e libri dal pavimento, sento la signora inveire contro il povero anziano: "sta su papà, non ti addormentare che scendiamo subito!". Un pò mi intenerisco, il signore fa del suo meglio ma pare sopraffatto da una stanchezza immane; lei lo tocca sulla spalla: "papà guarda che se dormi ti lascio qua!" Sembra quasi che l'idea la alletti, con quell'espressione seccata e il tono stridulo. Il treno arriva in stazione e comincia a frenare, e il vecchietto si issa agguantando ogni presa disponibile, compreso il mio povero cappotto che penderà per sempre a sinistra...sospiro e cerco di aiutare, mentre il disastro incombe minaccioso a suon di rotaie stridenti...il convoglio inchioda ben oltre la fine della banchina, e il povero Maestro Yoda ci da una stupefacente dimostrazione di ciò che s'intende per "levitazione" venendo sbalzato in alto e poi fragorosamente al suolo. Tutti si tuffano in soccorso, mentre qualcuno ride e il treno lentamente retrocede in posizione; "si è fatto male?" Chiedono preoccupati tutti i passeggeri. La figlia pettoruta e arcigna scuote la testa e lo solleva bruscamente, (con quei bicipiti mi viene il dubbio che Robin Williams di colpo si riveli) calcandogli il cappello in testa e rimproverandolo "ecco!Ben ti sta!E stasera niente peperoni!"
Ma nooooooooooooooooo!!!