mercoledì 15 maggio 2013

La dura verità

"I passeggeri di questa carrozza sembrano usciti da Madame Tussaud's" penso tra me e me osservando i visi pallidi e luccicanti di sudore. L'imperversare dell'afa non ha convinto ATM a sistemare tutti i treni dell'era pre Cambriana e dobbiamo accontentarci dei finestrini. Due signore sulla quarantina sedute davanti a me, mi pare di capire che una sia collega di lavoro del marito dell'altra - parlano animatamente dei rispettivi consorti e io ascolto divertita cose come "ti rendi conto? perfino nel lavello della cucina mi lascia i calzini sporchi!" O "é una vita che mi deve sistemare la tapparella del bagno!" pensando che in fondo noi donne abbiamo tutte gli stessi problemi...Poi quella dall'aria da sopravvissuta isterica esclama:"ah ma se stasera fa di nuovo tardi me la paga!" L'amica corruccia le sopracciglia con aria comprensiva e fa:"l'anno scorso mio marito si faceva come minimo due ore di vino prima di presentarsi a cena, alla fine gli ho comprato una damigiana e gli ho detto che almeno se ne stia a casa se proprio deve bere via i problemi che ha al lavoro".
L'altra sbotta:"ma figurati!Quello mica se ne sta al bar per bere!Quello scappa di casa perché non ti sopporta!"
Epica la faccia a metà tra consapevolezza e disperazione della poverina,che probabilmente finirà la giornata abbracciata alla damigiana. Premio nobel per il tatto alla portatrice sana di lingua biforcuta.