lunedì 23 settembre 2013

Le regole auree di Casanova

"su questo vagone sembra di stare al mercato" penso tra me e me mentre un vociare confuso sovrasta il rumore dei miei pensieri animando le decine di Milanesi assonnati. Due ragazzi sui trent'anni alla mia destra ciondolano ridendo e scherzando e la loro conversazione finisce per catturarmi. Il piú esuberante dei due sembra un tipo atletico, indossa un completo da quattro soldi di un brutto grigio topo e un orologio verde fluo: "ma tu cosí sbagli approccio..." asserisce deridendo l'amico. "Le donne sono tutte uguali..." i miei padiglioni auricolari assumono la posa dei Suricati sull'attenti e mi metto comoda,certa di aspettarmi un memorabile soliloquio. Il tale, con l'aria del Rodolfo Valentino di Cinisello Balsamo, sorride in maniera accattivante e comincia a spiegare all'amico "prima cosa: fingi disinteresse totale. Quando vi presentano a malapena la saluti. Poi - mi scappa da ridere ma resisto - quando esci a fumare ti trovi la prima Audi/Mercedes parcheggiata e ti appoggi come se fosse tua". L'amico annuisce come un idiota e sorride adorante:" ma il numero glielo chiedi subito?" L'espertone si acciglia: "Aspetta!!! Prima la cerchi su facebook e vedi se ha le foto sbloccate, cosi capisci se é figa anche in costume!" Al ché, frastornata da cotanta classe e dall'inarrivabile ingegno, ho come l'impeto di svitargli il collo per accertarmi che all'interno della calotta cranica sia rimasto qualcosa di utilizzabile...ma il meglio deve ancora venire. Il poeta seduttore scuote la testa sarcastico: "tu devi farle capire che hai stile - effettivamente l'orologio verde fluo é in stile sorpresa dell'uovo di Pasqua - e soprattutto che hai i soldi, poi vedi che il numero te lo chiede lei". Bene. Con questa sferzante sensazione di inarrivabile spessore emotivo mi viene da pensare che forse noi, popolo pre-facebookiano e pre-smartphoniano, siamo stati fortunati a vivere tutto con la magia della semplicità, e non avendo la perenne sensazione di far parte di un catalogo offerte recapitato a tutti con la posta del lunedí mattina.

mercoledì 18 settembre 2013

Mr Decibel

Un tale sulla quarantina con dei jeans di velluto a coste e l'aria stralunata discute al telefono gesticolando animatamente. Ascolta a brevi intervalli il suo interlocutore fissando il vuoto a bocca aperta, ogni volta bloccandosi in una paralisi momentanea per poi ricominciare ad inveire scuotendo la testa e il doppio mento come una brutta gelatina. Sembra che qualcuno lo comandi a distanza e si diverta a metterlo in pausa. Descrive con ampi gesti ogni parte della discussione a proposito di avvocati, tribunali, intentate cause e denunce per intimidazione,ma il frastuono del treno in corsa copre le parole, facendolo sembrare un pessimo ballerino impegnato in una silenziosa macarena. Il suo vicino sembra esasperato,tutto intento a leggere il suo librone,e ogni volta che i toni si alzano impreca fra sè e sè lanciando terribili occhiatacce. Ad un certo punto, sfinito dal fastidio, il lettore lo tocca appena sul gomito e gli fa cenno di abbassare il volume. Il rumoroso parlatore si volta seccato e come niente fosse prosegue la sua predica. Sono quasi tentata di fondare l'associazione "per la quiete metropolitana" comiciando la raccolta firme e un corteo tra vagoni comunicanti quando il lettore esclama:"guardi la denuncio anch'io per disturbo della mia quiete!" AMEN FRATELLO!!!! Avrei fatto partire l'applauso...ma sono arrivata a destinazione.

giovedì 12 settembre 2013

Kung fu Zia

Incredibilmente seduta e col vagone mezzo vuoto mi godo il tramonto di fine estate che scorre oltre i graffiti pasticciati sui finestrini. La fila di fronte a me é in balia di una tormentata discussione telefonica,la protagonista assoluta é una signora sulla sessantina che sembra il clone di Maga Magô; piccoletta e tondeggiante,con un improbabile abitino maculato e un paio di zeppe altissime. Fa sorridere che a malapena sfiorino il pavimento ciondolando a mezz'aria, assicurate ad un paio di piedini cicciottelli e smaltati di un sobrio rosso fuoco. Dai toni gravi e perentori sembra che la signora sia parecchio furibonda, é come assistere ad un interrogatorio di CSI Barletta. Il grado di parentela con il suo interlocutore si evince dalla ripetizione del sostantivo ZIA dopo ogni singola frase, e gli altri passeggeri sbuffano infastiditi dal volume esagerato, ma io sono già in modalità Jessica Fletcher, e voglio scoprire come andrà a finire. "C'hai detto così Antonietta?Vedi la prossima volta che ci telefoni non si permette più a zia" - "ah,e dove l'hai visto?" - "dillo a zia,che ci cavo gli occhi a quel cornuto di tuo fratello" - "e quando ce l'hai visto?" - "mó viene zia e vedi come lo ribalto!" - "pure con la portinaia!" Dopo essermi immaginata il "cornuto" come il Re di cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie al cospetto della Regina cicciona dal mono-sopracciglio, un pò mi ha ferita constatare che le nostre strade si sarebbero divise... Quando il treno ha rallentato e lei é saltata giu dal suo sedile rabbiosa come un bassotto da guerra, per un attimo sono stata tentata di seguirla, per assistere al pestaggio di quel poveretto da parte della zietta incazzosa...

Zaini di gloria

Salgo sul treno ancora mezza addormentata,e sbadigliando mi addentro in un vagone insolitamente rumoroso. Mi guardo in giro con circospezione, ma ormai é troppo tardi: sono circondata. Almeno 25 adolescenti ambosessi occupano la carrozza con la discrezione di una colonia di babbuini in calore. Hanno faccette riposate e sorrisi spensierati,e un pó li invidio,perché probabilmente oggi ricomincia la scuola. D'un tratto l'atmosfera festante si fredda: una ragazzina con l'apparecchio ai denti e una discutibile dose di matita nera sugli occhi esclama:"e se la prof ci chiede della guerra in Siria?" Quella che sta per diventare l'idolo delle compagne esclama:"gli diciamo che al mare la tele non c'era!" Cerco di non deglutire troppo vistosamente e trattengo una risata isterica,mentre il genio N.2 esclama:"ma guarda che io ho il TgCom sul cellulare,quindi..." Le amiche si fanno interessate:"e cosa è che é successo?" Trattengo il respiro come un cucciolo di Dalmata al cospetto di Crudelia Demon mentre temo la risposta:"eh in pratica hanno visto delle scie chimiche in Siria e Obama vuole bombardarli." Per poco non cado dai tacchi, quando arriva il colpo di grazia:"ma non ho capito chi é sto Assad, io sapevo che c'era Saddam!". In quel preciso istante il mio cuoricino si é stretto in un morsa di dolore, e ho provato pena e compassione per tutti i professori di storia del mondo.