giovedì 10 ottobre 2013

Underground Make up

Seduta e assorta nei miei pensieri vengo distratta da una ragazza che si fa largo a suon di spintoni per raggiungere l'ultimo posto disponibile. Ha l'aria di non aver sentito la sveglia, e mentre si accomoda finisce di abbottonarsi la giacca soffiando via una ciocca di capelli che le si insinua continuamente in bocca. Appoggia una borsa capiente sulle ginocchia sbuffando e mormorando improperi,e per un attimo mi riconosco. Quando sembra finalmente essersi assestata, ecco che comincia ad estrarre pochette e bustine posandosele in grembo con la grazia di un prestigiatore: a giudicare dalla quantità di gingilli sta preparandosi ad attaccare a suon di pennelli, non posso perdermelo. Comincia assicurandosi il ciuffo con una forcina,e acciuffando una spugnetta si mette all'opera noncurante della situazione. Si spalma una crema idratante,poi una bella dose di fondotinta e prosegue sprigionando una nuvola di cipria,tanta che il signore accanto tossisce sonoramente. Sfoderando una gamma di espressioni degne di un mimo con le coliche prosegue col disegnarsi le sopracciglia, e mi accorgo di non essere l'unica sfacciatamente interessata dall'insolito make up show. A tratti l'artista s'interrompe sbuffando,distratta solo dalle brusche frenate del convoglio,e continua imperterrita il suo lavoro rimirandosi a piú riprese in uno specchietto grande come una monetina. "Ecco che ci siamo" penso tra me quando estrae il famigerato mascara...ma niente,tutto va liscio, e quasi invidio la sua incredibile maestria nell'evitare i sobbalzi allontanando prontamente lo scovolino dall'occhio. Estrae infine un bel rossetto rosso ciliegia, e quasi mi commuovo,pronta a far partire l'applauso per l'impeccabile esecuzione, quando ecco il colpo di scena: all'improvviso i freni stridono sulle rotaie e il vagone sembra piegarsi tutto in avanti,mentre i passeggeri in piedi si aggrappano ai sostegni scossi come banderuole sculacciate dai venti. Come in una scena al ralenti, la mano dell'artista si muove incontrollatamente lungo la linea delle labbra superandone il contorno inferiore e trascinando una bella riga rossa lungo tutta la guancia e fin quasi all'orecchio della poverina. Per un attimo temo che gli esca un urlo di terrore, adesso che ricorda il Joker di Batman col suo sorriso deforme e l'aria affranta. Mi scappa da ridere, e anche il mio vicino non si trattiene: ora sì che ha l'aria di un capolavoro. Di Picasso!

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