giovedì 12 settembre 2013

Kung fu Zia

Incredibilmente seduta e col vagone mezzo vuoto mi godo il tramonto di fine estate che scorre oltre i graffiti pasticciati sui finestrini. La fila di fronte a me é in balia di una tormentata discussione telefonica,la protagonista assoluta é una signora sulla sessantina che sembra il clone di Maga Magô; piccoletta e tondeggiante,con un improbabile abitino maculato e un paio di zeppe altissime. Fa sorridere che a malapena sfiorino il pavimento ciondolando a mezz'aria, assicurate ad un paio di piedini cicciottelli e smaltati di un sobrio rosso fuoco. Dai toni gravi e perentori sembra che la signora sia parecchio furibonda, é come assistere ad un interrogatorio di CSI Barletta. Il grado di parentela con il suo interlocutore si evince dalla ripetizione del sostantivo ZIA dopo ogni singola frase, e gli altri passeggeri sbuffano infastiditi dal volume esagerato, ma io sono già in modalità Jessica Fletcher, e voglio scoprire come andrà a finire. "C'hai detto così Antonietta?Vedi la prossima volta che ci telefoni non si permette più a zia" - "ah,e dove l'hai visto?" - "dillo a zia,che ci cavo gli occhi a quel cornuto di tuo fratello" - "e quando ce l'hai visto?" - "mó viene zia e vedi come lo ribalto!" - "pure con la portinaia!" Dopo essermi immaginata il "cornuto" come il Re di cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie al cospetto della Regina cicciona dal mono-sopracciglio, un pò mi ha ferita constatare che le nostre strade si sarebbero divise... Quando il treno ha rallentato e lei é saltata giu dal suo sedile rabbiosa come un bassotto da guerra, per un attimo sono stata tentata di seguirla, per assistere al pestaggio di quel poveretto da parte della zietta incazzosa...

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