sabato 24 agosto 2013

La donna che non poteva far tardi

Salgo sulla carrozza sbadigliando e schivando gli spintoni degli ansiosi/quelli che non si sono ricordati che oggi c'é sciopero/quelli che ucciderebbero per un posto a sedere.
Mi costringo ad un'apnea provvidenziale e mi insinuo in un angolo pregando che i soliti 2 minuti a fermata oggi si riducano magicamente a "teletrasporto supersonico". Quando le porte stanno per chiudersi e io sono al limite del coma autoindotto, ecco che una pazza furiosa spettinata e sbrindellata manco fosse appena caduta dal letto arriva correndo a perdifiato, e si schianta a mo' di stella marina sui poveretti davanti alle porte che sono ormai in fase di chiusura. Il contraccolpo dell' impatto si ripercuote fino a me, ma le porte non riescono a chiudersi. La donna si spalma come un formaggino sui poveri passeggeri provocando un nervosismo che si spande a macchia d'olio tra insulti e grugniti. La pazza grida "c'é lo sciopero!" Le porte falliscono la chiusura tre o quattro volte generando l'ira funesta di tutti i passeggeri finché, ormai prossimi all'auto flagellazione, alcuni passeggeri gridano "prenda il treno dopoooo!!!" E lei di rimando:"non possooooo!" La scena ha del tragicomico e inevitabilmente qualcuno comincia a ridere. Dopo la settima scudisciata inferta dalle porte automatiche la pazza implora pietà e tenta un ultimo affondo:uno dei passeggeri esasperato grida"buttatela giú!" Come un pirata che comanda un'esecuzione dando la malcapitata in pasto agli squali. Al che una voce gracchiante si diffonde dai microfoni interni:"qui é il macchinista. non fatemi partire con le porte aperte che faccio una strage".
Qualcuno mosso da pietà abbraccia la povera pazza sollevandola di peso e trascinandola dentro, e le porte finalmente si chiudono, mentre un sollievo misto a commozione si diffonde nell' aria rarefatta che sa un pò di uova marce e un pò di deodorante scaduto, mentre il treno sfreccia verso l'oscurità e chissà quali nuove incredibili avventure. Ah,la metrò....

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